Dove sono nate, e dove sono finite le favole che abbiamo ascoltato dalla mamma la sera prima di coricarci, oppure quelle raccontate dal nonno, o quelle che abbiamo letto sul nostro primo libro, che magari è stato “fiabe italiane” di Italo Calvino?
Ebbene tutte le favole di quel celebre libro non sono state scritte da Calvino ma solamente da lui raccolte e a volte arrangiate.
Uno spettacolo teatrale, arricchito da tante canzoni, per approfondire e arricchire di anedd i e rifl essioni semiserie la celebre raccolta di Fiabe operata da Italo Calvino.
Quando parliamo di fiabe, è impossibile capire chi ne sia stato l’autore, perché le favole nascono dalla voce di chi le racconta. E poi si sono difese con un meraviglioso, e sconosciuto, percorso: ad esempio di Cappuccetto rosso ce ne sono diverse versioni (una anche dei fratelli Grimm) e ne esiste una versione molto simile riportata dalla raccolta di favole romane da Gigi Zanazzo a Roma alla fine dell’800, come ci sono varie versioni delle vicende di Cola Pesce, la grandiosa leggenda siciliana, che Giuseppe Pitrè raccolse ascoltandone varie versioni dai racconti popolari, e così via.
Potremmo prendere molte fiabe (tutte?) legate alla nostra infanzia e scopriremmo che sono molto antiche e che troviamo testimoniate dalle raccolte di tutta Italia, ma anche della Polonia, della Francia e della Russia. Quello che risulta è che le fiabe non hanno tempo e non hanno autori, perché, cambiate, arricchite, arrangiate su quel dialetto o su quella lingua, hanno un autore comune: il popolo. E questo è tanto vero che è sempre necessario recuperare e restituire queste fiabe meravigliose che raccontano l’Italia in un modo profondo e familiare a tutti, giacché ad ascoltarle non ci sono soltanto bambini…
Non si dimentichi infatti che il meccanismo della fiaba (racconti di vicende con inizio e fine; mescolanza di elementi verosimili e inverosimili, concreti e simbolici; vicende che contengono comunque delle “prove” per i pr agonisti e una “morale”) nella sostanza viene riproposto dai moderni e attuali momenti e linguaggi delle fi ction, dei cartoni animati, dei Manga, dei videogiochi.
Max Paiella, nota voce del “Ruggito del Coniglio” di Radio2 e di pr agonista di altre trasmissioni radiofoniche e televisive, musicista di e attore di teatro istrionico, ci accompagna in un viaggio attraverso i luoghi delle favole italiane e dei loro dialetti, arricchito dalla sua chitarra e dalle canzoni che tanto devono al mondo delle favole.
